Boributai
“Boributai” è il nome, mai più appropriato, di una barca vicino alla mia. E’ un’espressione triestina che sta per “soldi gettati… al vento” (trattandosi di barca a vela).
Non so quanto mi costa la barca. Non ho mai tenuto i conti, volutamente, ne sarei spaventato.
Quest’anno ho provveduto ad una revisione ed a un potenziamento dell’impianto elettrico (nuove batterie all’Agm, nuovo caricabatterie, nuovo alternatore, nuovi display digitali di controllo di carica e scarica, elettrificazione di un winch, nuovo frigorifero, nuovo generatore eolico in aggiunta a quello esistente ed ai due pannelli solari). Manutenzione straordinaria del motore entrobordo. Non entro nei particolari per non tediarvi.
Dal salone nautico di Parigi ho portato una nuova amaca, avvolgente, a garanzia di cadute ed un…”lampadario” (una boa da appendere al grippiale dell’ancora).
L’acquisto più singolare è stato però una vernice…miracolosa, proveniente dagli States, che ho fatto spalmare sopra l’antigetativa. A vela ho guadagnato subito un nodo di velocità…per una settimana.
Per un disguido dello spedizioniere, ci son voluti cinque mesi perchè il prodotto mi arrivasse a casa dal New Jersey. Per sbloccare la spedizione dovevo telefonare in America e parlare direttamente con il produttore. Non mi è stata utile un’amica texana che ha tentato di farmi da interprete. Quando, sconsolata, mi ha passato il telefono, dall’altra parte dell’oceano mi sento apostrofare “Oh paisan, oh paisan…tra tre giorni ti arriverà la merce” …in chiaro accento meridionale.
E poi ti dicono che è indispensabile l’inglese.
Boributai, sono anche quelli dei Greci di Corfù. Abbiamo assistito ad una loro festa, quella delle Sette Isole dello Ionio (l’Eptaneso). Sfilata di sette bande, seguite ognuna dal proprio corteo di costumi tradizionali, la banda dell’Esercito e quella della Marina e passaggi assordanti a bassa quota di un caccia militare, per altrettante sette volte (temevamo l’evangelico settanta volte sette).
Quando però si viaggia gratis a vela (vento e mare permettendo) ogni spesa viene dimenticata e sublimata.
È una rivincita, un riscatto (talora simbolico) sul vil denaro e su ogni sofferenza terrena.