L’apoteosi

L’apoteosi

La domenica prima, la Coppa Bernetti, fiore all’occhiello della nostra società, la Pietas Julia.
La domenica dopo, è quella della Barcolana 50.
Un’apoteosi, la migliore di sempre anche per me (ne ho fatte 40).
Dal mare, dalla terra, dal cielo o dalla TV, comunque è stato uno spettacolo unico al mondo di cui dobbiamo andar fieri tutti, triestini ed italiani.
Ho visto molti video celebrativi, curati sia da istituzioni pubbliche che da privati cittadini. Una gara nella gara. Stanno contagiando anche i non addetti ed i non appassionati.
Una regata che non è una regata, in senso rigoroso, ma una festa popolare in cui i mostri di regata partono all’unisono con le nostre barchette che non hanno pretese agonistiche.
Una lezione politica ai nostri governanti di come la nautica sia uno sport ed un divertimento anche per un popolo non ricco sfondato.
La nautica dei ricchi forse sarà quella dei primi arrivati, ma anche quella è una nautica di lavoratori al soldo di chi cerca esposizione per il bene della propria impresa, anche questa fatta di lavoratori.
La vela in se stessa ha un’etica ed un’estetica che riscatta qualsiasi business.
Il riscatto è di un’intera città: anche le vecchiette qualunque ne parlano con la luce negli occhi. Basta sentirle come ne parlano durante la settimana che precede l’evento. Gli spettatori che assistono da terra, velisti e gente comune, potrebbero riempire uno stadio da calcio.
La Barcolana vera è quella di chi non potrà mai arrivare primo. Si tratta di qualche migliaio (quasi tremila) che seguono i primi, le nostre barche da “diporto”, molte nemmeno di proprietà ma prese a noleggio per l’occasione da tutta Italia e dall’estero. Questa sí è la nautica popolare.
Cultura, economia, politica, poesia e sentimento, questo è un mix che esalta grandi e piccini, ricchi e poveri, bambini ed i diversamente giovani.
Mi sorprendo di come anch’io sono ogni anno edificato esaltato e contagiato dal clima che si respira in questi giorni. Quest’anno poi, per il suo cinquantesimo genetliaco, ha superata ancora una volta se stessa.
Marina Militare (Amerigo Vespucci), Aeronautica Militare (le Frecce Tricolori), forze di terra, mare e cielo: una festa corale che ha riunito e rappacificato tutti.
Questa è l’Italia unita cui sentiamo di appartenere.
Il miracolo si compie ogni anno, da mezzo secolo ormai, la seconda domenica di ottobre.

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