Libertà di navigare
Da sempre ho pensato che chi naviga a vela ha la possibilità di sentirsi libero in uno spazio, quello del mare infinito, privo di limiti e costrizioni. Mi sono da poco liberato anche dalla Burocrazia Greca ed Italiana, da quando isso la Bandiera Belga. Ma proprio ora, che potrei non pormi più limiti nè di tempo , nè di spazio alla mia navigazione, ho capito che bisogna porseli, questi limiti. Se non lo fai tu, lo farebbero gli altri per te ed allora la sofferenza sarebbe doppia. Non mi referisco agli inevitabili limiti imposti dalla propria resistenza psicofisica od a quella strutturale della tua imbarcazione e nemmeno ai limiti imposti dalle avverse condizioni metereologiche. Penso ai limiti più attuali, quelli di natura socio politica. Ci sono mari dove non si può (od è poco raccomandabile) navigare e ci sono terre dove non è consigliabile sostare all’ormeggio. Sono note da tempo ai naviganti le zone di navigazione off limits per i possibili sgraditi incontri con pirati dell’era moderna (lungo la costa della Somalia, del Venezuela, del Marocco, al largo delle Filippine ecc.). A me le Autorità Costituite hanno impedito l’ingresso nella Cipro Turca e reso molto problematico l’ingresso in Turchia perchè avevo l’imbarcazione con Bandiera Greca. Ho rischiato d’essere “trattenuto”, sempre dalle Autorità Costituite, in Tunisia. Non son potuto entrare in Albania all’epoca dei…gommoni. Ora devo evitare, per gli stessi e più gravi motivi, tutto il Canale di Sicilia, dove ho navigato spesso gli anni passati. Irraggiungibile ormai, e tanto meno sostabile, la nostra Lampedusa, per le notizie che da lì abbiamo ogni giorno. Da qualche anno non torno più nemmeno in Grecia, mia seconda patria nautica . Mi manca il coraggio di rivedere i tanti amici Greci, conosciuti in più di dieci anni di frequentazione, ridotti oggi in miseria. Ora, dalle Canarie, ho riscoperto l’oceano, ma è un po’ lontano. La prossima stagione non mi resta che riscoprire, dopo oltre 50 anni dalla prima volta, la …Polinesia del Mediterraneo. Per chi non lo sapesse viene così chiamata la nostra negletta e talora vituperata Croazia, detta più italianamente, Istria e Dalmazia. Anacleto